Collana: Intuizioni per un nuovo stile di vita

L'intelligenza non è mai accompagnata da una definizione univoca. Osho riconduce la parola alla qualità essenziale dataci dalla natura per avvicinare e risolvere problemi nuovi che richiedono una visione e una comprensione fuori dagli schemi. "Comprendere", la caratteristica alla base dell'intelligenza, per questo Maestro di realtà è una qualità innata, che si attualizza come abilità di creare, rinnovare e rigenerare. Il fatto che sia un dono con cui veniamo al mondo, rivela una capacità intrinseca alla natura di interagire con l'esistenza in modo armonico; e questo perché – grazie all'intelligenza – l'essere umano avverte un'intima appartenenza alla vita, al di là del suo strutturarsi in un io, in cui poi si identifica e si rinchiude.

In quest'ottica tutti nascono intelligenti. D'altra parte, quella potenzialità viene minata da uno sviluppo educativo distorto che pone l'autonomia del bambino in secondo piano, privilegiando il processo di socializzazione e di adeguamento al sistema di valori in cui si nasce. Da qui la necessità di prendersi cura di sé in modo indipendente, in età adulta, per riconnettersi con quella potenzialità e attivarla, orientandola nella giusta direzione per realizzare la propria unicità e soddisfare tutto ciò che rende appagante la vita. Questa antologia è un invito alla grande avventura che tutti sentono intimamente di dover vivere, ma che poi si esplica in modalità per nulla funzionali a un successo.

Nel libro, Osho si ritrova a operare in diverse direzioni: da un lato propone un processo di introspezione che può aiutare un risveglio dell'intelligenza; e pertanto ricorda che la meditazione è muna medicina. Non a caso le due parole hanno la stessa radice, il cui significato è “curare”. Se non fossimo vittime di una patologia, quella cura non sarebbe necessaria, e la vita sarebbe un naturale e intelligente sviluppo della nostra essenza – in piena armonia con il proprio sentire.

D'altro canto, Osho aiuta anche a comprendere come si perde la propria intelligenza, come sia inquinata dalla mente, in che modo e perché il sistema – qualsiasi realtà istituzionale oggi esistente – istupidisce le persone; rendendo tuttavia consapevoli della propria responsabilità in quel processo distruttivo. A suo avviso, infatti, pur senza perdere tempo a giudicare, è fondamentale rendersi conto che noi siamo complici del tradimento del sé di cui siamo anche vittime. E con una benevola capacità di visione aiuta a recepire questa verità, illustrando sintomi, strategie, blocchi e quant'altro ostruisce la capacità di comprendere della nostra intelligenza; sprigionandone così la potenza.

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